Canta la Maddalena
Azione musical-teatrale
Musica: Anerio, De’ Cavalieri, Mazzocchi, Rossi, Sabbatini
Testi: Carlo Bavastro
IL CONCENTO ECCLESIASTICO
Personaggi
Maddalena Sarah Nicolucci
L’Angelo/L’Errore Luisa Bagnoli
L’Anima/Eco Linda Jongeneel
Cristo Filippo Biolé
Danzatrice Giselda Ranieri
Coro
Cantus
Patrizia Bozzo, Chiara Garbarino, Alessandra Secci
Altus
Marina Mucci, Raffaella Romano, Linda Zunino
Tenor
Carlo Bavastro, Marcello Modena, Roberto Torti
Bassus
Alberto Cerin, Riccardo Musenich, Matteo Soro
Basso continuo
Tiorba Elena Cicinskaite
Chitarra barocca Luca Soattin
Violone Federico Bagnasco
Organo Rodolfo Bellatti
Direttore Luca Franco Ferrari
Durante tutto il seicento a Roma, come in quasi tutte le altre città italiane di quell’epoca, un decreto papale aveva ordinato la chiusura dei teatri durante il periodo della Quaresima.
Per gli amanti dell’opera e del teatro in genere non rimaneva allora altro da fare che creare rappresentazioni ed esecuzioni del tutto simili al genere profano, ma rese lecite da un contenuto agiografico o comunque di stampo moraleggiante.
E così Giulio Cesare viene sostituito da Sant’Alessio, Semiramide da Maddalena, e così via. Con questo “travestimento spirituale” gli appassionati potevano comunque fruire del loro svago preferito senza incorrere nell’infrazione del divieto ecclesiastico.
Nei vari oratori –luoghi architettonici e simbolici a metà tra il teatro e la chiesa- venivano allestite rappresentazioni di “drammi sacri” la cui musica -per fasto e maestosità- non differiva assolutamente da quella operistica. La lingua utilizzata era l’italiano (e non il latino come sarebbe stato più logico trattandosi di argomento sacro), proprio a sottolinearne una fruizione sì moraleggiante ma del tutto “popolare”.
Durante questi spettacoli le varie composizioni musicali venivano inframezzate da parti recitate, sinfonie strumentali fino ad arrivare anche a vere e proprie danze. Le partiture eseguite a volte erano omogenee per libretto e compositore, altre volte risultanti dalla collaborazione di più mani.
E’ appunto il caso della nostra Azione Sacra, in cui Anerio e Sabbatini danno voce cantata ad alcuni personaggi come l’Errore, l’Angelo e l’Anima che, sostenuti da cori angelici e di anime beate, interloquiscono con Maddalena, unico personaggio al quale invece, per quasi tutta la rappresentazione, vengono affidati monologhi e dialoghi recitati, a voler sottolineare la valenza più “terrena” e drammatica della sua figura.
La scrittura musicale è grandiosa, prevedendo tutti gli stili compositivi più in voga all’epoca. Le voci dei cantanti si cimentano in recitativi, arie a solo ma anche in splendidi duetti e terzetti, dove il virtuosismo vocale raggiunge vette elevatissime. I cori sono trattati con la tecnica policorale, nata a Venezia nel cinquecento e subito diffusasi e perfezionatasi a Roma. L’ascoltatore si trova quindi al centro di un vero e proprio effetto “surround” ante litteram: le compagini corali vengono suddivise in due o più parti e collocate spazialmente in modo da avvolgere chi ascolta da suono proveniente -ora alternato, ora in eco, ora con grandiosa simultaneità- da tutti i lati.
Il risultato è uno spettacolo completo e variegato in cui musica e prosa si mescolano armonicamente conferendo alla figura della Protagonista toni a volte più fastosamente teatrali, a volte di rara e commovente intimità.
L’Ensemble Il Concento Ecclesiastico propone in prima assoluta in epoca moderna la ricostruzione di questo capolavoro –presentato in forma scenica- avvalendosi di solisti, attori, coristi e strumentisti specializzati nel repertorio barocco, concependo il progetto come perfetta cornice alla Maddalena Penitente del Canova esposta a Palazzo Bianco.
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